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mercoledì 30 marzo 2011

Indovina come finisce...


...E' la domanda che mi ronza sempre nella testa quando sto per vedere un film horror o thriller. Appassionata del genere da quando ho memoria, mi accingo a vedere ogni nuovo film con la curiosità dei bambini. Mi metto seduta, Fanta in mano, copertina sulle gambe (al cinema mi metto appollaiata dentro la poltrona!), e comincio ad entrare nella testa dello sceneggiatore. Nella mia carriera di "cinefila" solamente per tre film mi sono alzata in piedi ad applaudire di cuore la mente che aveva partorito quelle storie: "The Others", "The sixth sense", "Saw" (il primo, mi raccomando!). Altre volte non ho avuto questo entusiasmo ma sono rimasta comunque soddisfatta; ultimamente, purtroppo, la frase che pronuncio al momento della parola Fine è: "l'avevo detto io". E' come un'epidemia: il serial killer di turno o il Male, impersonificato in genere in un bambino, non vengono uccisi, non svaniscono nel nulla. C'è il famigerato colpo di scena!! Chi viene ucciso non è il vero serial killer oppure sembrava morto ma in realtà non lo è, o ancora il Male, lo Spirito maligno, etc. si impossessa di altri corpi dopo aver lasciato quello morto. Me ne vengono in mente alcuni..."Skeleton Key", "Shelter","Splice", "Shutter Island" (prevedibilissimo!)...non ne scrivo altri per non rovinarvi il finale. Questa nuova moda di ribaltare la normale sequenza "morte" - "indagine" - "scoperta"- "cattura" mi va bene per uno, due film al massimo...al terzo inizio a indovinare tutto dal principio, e allora addio ad un finale entusiasmante. Dalle pagine di questo blog promuovo quindi una campagna per gli amanti del thriller/horror: BASTA CON I FINTI COLPI DI SCENA! Il pubblico non è stupido, non lo puoi prendere in giro per più di due film!!! Ormai abbiamo capito che:
  • il morto non è morto
  • il bambino non è poi così buono
  • quello che ha perso la memoria o non dorme in realtà ha una doppia personalità
  • il serial killer potrebbe essere lo stesso investigatore
  • quando il buono ha dato l'ennesima mazzata al cattivo e si gira di spalle, il cattivo sbarra gli occhi e partono i titoli di coda
  • se il buono si guarda allo specchio nove volte su dieci vede riflessi lunghi capelli neri (e basta!!!! Andava bene per "The Ring", ora BASTA!!!)
Sottoscrivete anche voi questo appello affinchè si torni ai cari, vecchi metodi: il buono vince, il cattivo perde! Almeno quando succede il contrario saremo un pò più stupiti di adesso!!!

3 commenti:

  1. uno dei miei preferiti oltre "the others" magnifico, è stato Shining .non sono un'appassionata di film dell'orrore ma in questo tipo di film credo sia facile ripetersi e cadere nella monotonia e nei luoghi comuni ....il male è difficile da rappresentare ci vogliono buone idee e sceneggiatori

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  2. In effetti è facile ripetersi...forse ne ho visti troppi di questi film e capisco i meccanismi...però delle perle geniali ogni tanto escono fuori (tipo "Identità"). allora propongo: fatene un pò di meno ma con un pò più di testa: dopo il terzo film sulla fine del mondo, ad esempio, l'abbiamo capito che 'sto cavolo di virus ci fa diventare tutti zombie...lo ridico...E BASTA!!!

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  3. Alejandro Amenábar per il suo " the others" si è dichiaratamente ispirato ad un film inglese del 61 " The innocents" uscito in italia con il titolo "Suspence" forse superiore per la forza delle immagini ( indimenticabile il riflesso nell'acqua della dama nera nel radioso pomeriggio estivo..altro che specchi e capelli lunghi !!!) e per un elegante, purissimo bianco e nero, ma non per la sceneggiatura..il pur geniale Truman Capote doveva essere d'accordo con il pensiero di Freud di Foucault e prima ancora con la chiesa, che vogliono il bambino tentatore e perverso..Amenábar invece consegna la pazzia ( non il male!!! ) al personaggio della madre che "elimina", materialmente e prima ancora psichicamente, i suoi bambini fino a farli diventare fantasmi..ma stiamo parlando di uno che si è fatto tutto una ricerca con un film coraggioso come "Agorà" che in italia rischiava di non uscire..è davvero un'altra storia.

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