Cerca nel blog

sabato 9 novembre 2013

PARLIAMO DI ALZHEIMER

PARLIAMO DI ALZHEIMER

Il termine ‘DEMENZA’ indica un gruppo di malattie del sistema nervoso centrale che causano un progressivo declino nelle capacità di una persona di ricordare, pensare, imparare e svolgere le attività del vivere quotidiano. Il paziente affetto da demenza dimostra disturbi di memoria, pensiero, orientamento, attenzione, comprensione, capacità di risolvere problemi, linguaggio e giudizio, comportamento. I malati di demenza sono circa 1 milione nel nostro Paese, oltre 6 milioni in Europa e oltre 30 milioni nel mondo. Tali numeri sono destinati ad aumentare nel tempo e si stima che possano raddoppiare entro il 2030.1
A causa del progressivo invecchiamento della popolazione si assiste ad un continuo aumento del numero di casi di demenza che rappresenta dunque una delle più importanti emergenze che i sistemi sanitari dei Paesi Occidentali si trovano ad affrontare nel terzo millennio.
La malattia di Alzheimer è la causa più frequente di demenza nei soggetti anziani. Si tratta di un disturbo neurodegenerativo progressivo e fatale che si manifesta con deterioramento cognitivo e della memoria, danno progressivo delle attività del vivere quotidiano, e una varietà di sintomi psico-comportamentali. I classici segni tipici della malattia di Alzheimer sono perdita di memoria, deterioramento del linguaggio, della prassia, della capacità di riconoscere volti, oggetti e luoghi noti e deficit visuospaziali. Alterazioni neurologiche motorie e sensitive non sono comuni fino alle ultime fasi della malattia. Disturbi psicologici e del comportamento compaiono nel 90% dei casi di demenza di Alzheimer ed insorgono in epoca variabile. I pazienti vanno progressivamente incontro a perdita della propria autonomia nelle attività del vivere quotidiano di più alto livello, come gestione delle finanze e l’uso dei trasporti pubblici, fino a presentare totale non autosufficienza anche nelle attività di base del vivere quotidiano (mangiare, curarsi, usare la toilette, vestirsi etc.). Anche i disturbi psico-comportamentali progrediscono lungo il decorso della malattia. Depressione, ansia e apatia comunemente si sviluppano presto e continuano per la durata della malattia. Psicosi e agitazione sono caratteristiche delle fasi intermedie e più avanzate.
Ad oggi non esiste una cura per la malattia di Alzheimer. Sono disponibili dei farmaci sintomatici (anticolinesterasici e memantina) in grado di alleviare i sintomi cognitivi, ritardare il decadimento funzionale e migliorare la qualità della vita.2-5 Non esistono inoltre farmaci approvati per il trattamento dei sintomi psico-comportamentali. La comparsa di tali sintomi, in particolare aggressività, agitazione psico-motoria, deliri, insonnia, rappresenta una reale emergenza medica per i pazienti con malattia di Alzheimer e le loro famiglie. I sintomi psico-comportamentali sono stati associati con aumentato rischio di morbidità, mortalità, utilizzo di farmaci psicotropi, istituzionalizzazione, stress del caregiver e conseguente aumento dei costi assistenziali e socio-sanitari. I farmaci antipsicotici approvati per il trattamento della schizofrenia sono i composti più largamente utilizzati per il trattamento di tali disturbi se pur prescritti off-label.6 Si tratta tuttavia di composti per cui non esistono ad oggi sufficienti prove di evidenza di efficacia nei pazienti con malattia di Alzheimer e che sono gravati da pesanti effetti collaterali tra cui effetti motori extrapiramidali ed aumentato rischio di ictus cerebri e di morte

Nessun commento:

Posta un commento