La
triste storia di Pierina
Qualche giorno fa, sfogliando una tesi di laurea su canti e
tradizioni popolari della zona, l’attenzione mi è caduta su un
frammento di cantastorie, di appena 12 versi e subito mi sono tornate
alla mente tutte le sequenze di questo lunghissimo canto che, più di
vent’anni fa, avevo registrato dalla viva voce di Amabile Grigioni,
una ultranovantenne di Montesecco.
La canzone che s’intitola: “La triste storia di Pierina”, è antica di almeno due secoli e ciò si deduce dai seguenti versi: “gli toccò far il soldato e servir l’imperator”(chiara allusione al dominio austriaco nel Lombardo-Veneto).
Quando l’Amabile, ammalata e con una gamba amputata, me l’aveva recitata in una squallida corsia del vecchio Ospedale, non era la prima volta che la sentivo. A Pergola, fino agli anni Cinquanta, nei giorni di mercato, arrivava un cantastorie che per tutta la mattinata,nella “Piazza delle erbe”, (Piazza Garibaldi) incantava un’infinità di gente radunata in cerchio intorno a lui, con storie per lo più di tradimenti, di vendette e di destino crudele: “La Madonna del Carmine”, “Giulio Bindi”, “Sedotta e abbandonata”, “La triste fine di Boris”, “Giulianello” e tante altre...
Tutto ciò fa sorridere i giovani di oggi che non sono vissuti in un periodo in cui la TV e INTERNET non erano stati ancora inventati e la radio, il cinema, i giornali e il grammofono erano privilegio di un ristretto numero di fortunati.
L.B.
La canzone che s’intitola: “La triste storia di Pierina”, è antica di almeno due secoli e ciò si deduce dai seguenti versi: “gli toccò far il soldato e servir l’imperator”(chiara allusione al dominio austriaco nel Lombardo-Veneto).
Quando l’Amabile, ammalata e con una gamba amputata, me l’aveva recitata in una squallida corsia del vecchio Ospedale, non era la prima volta che la sentivo. A Pergola, fino agli anni Cinquanta, nei giorni di mercato, arrivava un cantastorie che per tutta la mattinata,nella “Piazza delle erbe”, (Piazza Garibaldi) incantava un’infinità di gente radunata in cerchio intorno a lui, con storie per lo più di tradimenti, di vendette e di destino crudele: “La Madonna del Carmine”, “Giulio Bindi”, “Sedotta e abbandonata”, “La triste fine di Boris”, “Giulianello” e tante altre...
Tutto ciò fa sorridere i giovani di oggi che non sono vissuti in un periodo in cui la TV e INTERNET non erano stati ancora inventati e la radio, il cinema, i giornali e il grammofono erano privilegio di un ristretto numero di fortunati.
L.B.
Qui comincia questa storia,
la gran storia di Pierina,
ch’è ‘na bella ragazzina,
di bellezze in quantità.
la gran storia di Pierina,
ch’è ‘na bella ragazzina,
di bellezze in quantità.
Ed essendo ricca e bella
dagli amanti era adorata
e da tutti era stimata
la più bella della città.
dagli amanti era adorata
e da tutti era stimata
la più bella della città.
Non aveva padre e madre
e nemmen’altro fratello,
ma ci avea quel viso bello
che facev’innamorà.
Allor quando la Pierina
s’è fissata con Bastiano,
‘n giovinetto bell’e sano
e sincero nell’amor.
Questo giovane bel garzone,
però forse disgraziato,
li toccò far il soldato
e servir l’imperator.
e nemmen’altro fratello,
ma ci avea quel viso bello
che facev’innamorà.
Allor quando la Pierina
s’è fissata con Bastiano,
‘n giovinetto bell’e sano
e sincero nell’amor.
Questo giovane bel garzone,
però forse disgraziato,
li toccò far il soldato
e servir l’imperator.
Allor quando il militare
è partito al reggimento,
la Pierina in un momento
ha cambiato d’opignon.
è partito al reggimento,
la Pierina in un momento
ha cambiato d’opignon.
Ha fissato ‘n altr’amante
che si chiama Costantino
e’ l giovane Bastianino
l’ha lasciat’in abbandon.
che si chiama Costantino
e’ l giovane Bastianino
l’ha lasciat’in abbandon.
Allor quando il buon soldato
ha saputo ‘l tal successo
si fa dare ‘n bon permesso
per andarla a ritrovar.
ha saputo ‘l tal successo
si fa dare ‘n bon permesso
per andarla a ritrovar.
“Son venut a cas’aposta
per volert’ accontentare,
ho deciso di sposare,
non ti voglio più lasciar”
per volert’ accontentare,
ho deciso di sposare,
non ti voglio più lasciar”
Ma Pierina pres’ a dire:
“Vanne pure al tuo destino;
ho promesso a Costantino,
Costantino voglio amar.
“Vanne pure al tuo destino;
ho promesso a Costantino,
Costantino voglio amar.
Costantino è ‘l mio diletto,
Costantino è ‘l mio amoroso,
Costantino sarà ‘l mio sposo,
Costantino voglio amar”.
Costantino è ‘l mio amoroso,
Costantino sarà ‘l mio sposo,
Costantino voglio amar”.
Bastianin sentendo questo,
non je fece altra parola,
con un colpo di pistola
morta in terra la lasciò.
non je fece altra parola,
con un colpo di pistola
morta in terra la lasciò.
Allor quando l’ebbe uccisa,
tutto acceso di livore,
la sventrò,je prese il cuore
e in man se lo portò.
tutto acceso di livore,
la sventrò,je prese il cuore
e in man se lo portò.
Poi rivòltol’in un cencio,
camminando ad un macello,
un bel cuore di vitello
venne allor’a comperar.
camminando ad un macello,
un bel cuore di vitello
venne allor’a comperar.
Va in paese all’osteria ,
chiede all’oste una stanzetta,
si fa dar ‘na padelletta
per poterli cucinar.
chiede all’oste una stanzetta,
si fa dar ‘na padelletta
per poterli cucinar.
Poi,uscendo dall’albergo,
caminando un momentino,
ha trovato a Costantino,
l’incomincia a salutar:
caminando un momentino,
ha trovato a Costantino,
l’incomincia a salutar:
“Se tu vuoi venire a pranzo
e tenermi compagnia,
mangeremo in compagnia
un gustoso desinar”.
Bastianin si mette a sede
e ne fa una proprio bella,
prende il cor della vitella
e lo mette al suo piattin.
e tenermi compagnia,
mangeremo in compagnia
un gustoso desinar”.
Bastianin si mette a sede
e ne fa una proprio bella,
prende il cor della vitella
e lo mette al suo piattin.
Sempre triste Bastianino
porta in mano una forchetta,
pija ‘l cuore di Pierina
e lo dona a Costantin.
porta in mano una forchetta,
pija ‘l cuore di Pierina
e lo dona a Costantin.
Mentre mangia Costantino
je lo disse in alto tono:
“Questo cor è tanto buono
che de più non se po’dar”
Bastianino je rispose:
“Mangia,mangia,anima bella,
mangi il cor d’una vitella,
segui dunque il tuo mangiar”.
je lo disse in alto tono:
“Questo cor è tanto buono
che de più non se po’dar”
Bastianino je rispose:
“Mangia,mangia,anima bella,
mangi il cor d’una vitella,
segui dunque il tuo mangiar”.
Quando questi due amanti
han finito il bel pranzetto,
Costantin con gran diletto
l’incomincia a ragionar:
han finito il bel pranzetto,
Costantin con gran diletto
l’incomincia a ragionar:
“Se tu vuoi venir a pranzo
faccio nozze con Pierina,
l’ho fisat’a domattina
la Pierina mia sarà”.
faccio nozze con Pierina,
l’ho fisat’a domattina
la Pierina mia sarà”.
Bastianino in quell’istante
gli parlò senza paura
e gli disse addirittura:
“La Pierina mai tua sarà.
gli parlò senza paura
e gli disse addirittura:
“La Pierina mai tua sarà.
Prendi questa letterina
falla pure pubblicar,
perché ‘l core di Pierina
l’hai mangiato a desinar.
falla pure pubblicar,
perché ‘l core di Pierina
l’hai mangiato a desinar.
Poi, se ‘n credi che sia vero
quello ch’io t’ho detto a
voce,
va’ nel campo della noce,
lì vedrai la verità”.
Costantin tutt’ arrabbiato
presto presto s’incammina,
va nel campo di Pierina
per poterci ragionar.
va’ nel campo della noce,
lì vedrai la verità”.
Costantin tutt’ arrabbiato
presto presto s’incammina,
va nel campo di Pierina
per poterci ragionar.
E là vede la sua cara
bella e morta sul terreno,
dal dolore ne venne meno
e non pol più respirar.
bella e morta sul terreno,
dal dolore ne venne meno
e non pol più respirar.
Una gràn folla di gente
corre là dal gràn stupor,
spaventati profondamente
per il gran commesso error.
Io vi avviso giovinetti,
quando siete per amar,
dalla rabbia e dai dispetti
non vi fate trasportar.
corre là dal gràn stupor,
spaventati profondamente
per il gran commesso error.
Io vi avviso giovinetti,
quando siete per amar,
dalla rabbia e dai dispetti
non vi fate trasportar.
Che l’amore è ‘na passione
che ti lascia dominar,
vi convince a l’occasione
an’ch al pessimo operar.
che ti lascia dominar,
vi convince a l’occasione
an’ch al pessimo operar.
E voi figli tutti quanti
io vi vengo ad avvertir:
la promessa al caro amante
non dovete mai smentir.
io vi vengo ad avvertir:
la promessa al caro amante
non dovete mai smentir.