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sabato 7 maggio 2011

festa al centro alzheimer " i preparativi"

UN'ALTRO ANNO INSIEME


Presto ci sarà un bellissima festa al Centro Alzheimer dove lavoro. Un altro anno è passato e tutto è in fermento, nonostante il disinteresse  totale di chi chi dà lo stipendio, il tempo che ci rincorre, le problematiche personali, eccoci di nuovo qui, un anno dopo. Pronti con un altro evento. Valy e Ivan  stanno facendo, con il laboratorio teatrale, un lavoro straordinario - non anticipo nulla per non rovinare la sorpresa -  Francesca, nonostante l'impegno universitario, si adopera con meravigliose fotografie e coinvolgendo il fratello, tecnico delle luci, Alessandra la coordinatrice che, un po' sfiduciata dall'andazzo generale, è riuscita, però, a recupere le forze e trovare l'entusiasmo necessario per organizzare il tutto,  Maria la fisioterapista ci aiuta e ci appoggia, Laura l'infermiera ci sostiene ed è la nostra consulente finanziara, indispensabile, per il mercatino. Infine, io e Laura , stiamo lavorando sodo per creare insieme ai nostri ospiti, tanti oggetti da vendere  e utilizzare poi il ricavato  per delle buone cause .
Senza i nostri ospiti  non ci sarebbe nessuna festa, poichè loro ci danno la spinta e loro sono i protagonisti assoluti, noi siamo solo lo strumento che li aiuta ad esprimersi, a far percepire  che hanno ancora molto da dire, nonostante l'età e nonostante la malattia. Sono anche molto  grata di aver conosciuto delle persone così disponbili e speciali come  Renato che con il suo gruppo  Skatò Saxophone Quartet , intratterà noi e i nostri ospiti  con raffinati brani di jazz, solo per il piacere di far ascoltare della buona musica e condividerla . Grazie anticipatamente.
Ecco, appunto, un altro anno è passato e ci ritroviamo,  insieme uniti dall'entusiasmo, dalla voglia di fare e dalla sintonia e quel pizzico di adrenalina che si viene a creare prima di una  festa. Tutto ciò  riempe l'anima, e quando ti alzi al mattino pensi sorridendo: Oggi vado al lavoro.

Vorrei concludere questo post con alcuni  estratti dal "Canto alla durata" di Peter Andke  che  ho pensato orientativamente , di inserire prima dell'esibizione del quartetto di jazz :
"...e mi venne così da descrivere la sensazione della durata, come il momento in cui ci si mette in ascolto , il momento in cui ci si raccoglie in se stessi, in cui ci si sente avvolgere. il momento in cui ci si sente raggiungere ma da che cosa? da un sole in più, da un vento fresco da un delicato accordo senza suono in cui tutte le dissonanze si compongono e si fondo assieme..."
" Certo la durata è l’avventura del passare degli anni,
l’avventura della quotidianità
ma non è un’avventura dell’ozio, non è un’avventura del tempo libero.
E’ dunque connessa col lavoro
con la fatica, con l’impegno, con la continua disponibilità?
No, perché se avesse una regola
richiederebbe un paragrafo
e non una poesia."
"...Restando fedele a ciò che mi è caro e che è la cosa più importante
impedendo in tal maniera che si cancelli con gli anni
sentirò poi forse
del tutto inatteso
il brivido della durata
e ogni volta per gesti di poco conto
nel chiudere con cautela la porta
nello sbucciare con cura una mela
nel varcare con attenzione una soglia
nel chinarmi a raccogliere un filo..." 
"...La durata non stravolge
mi rimette al posto giusto.
Senza esitazione rifuggo la luce abbagliante dell’accadere quotidiano
e mi riparo nell’incerto rifugio della durata.
Durata si ha quando in un bambino
che non è più un bambino
-e che forse è già vecchio-
ritrovo gli occhi del bambino"


1 commento:

  1. brava grace...e grazie!!! speriamo fili tutto liscio, io più che l'andrenalina ciò l'anfetamina naturale mista a strizza!!!;D

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