Alzheimer la malattia dal nome strano
La perdita progressiva della memoria è uno dei sintomi più comuni della malattia di Alzheimer. È spesso il primo segnale che induce a sospettare che qualcosa non va e a rivolgersi ad un medico.
Ci sono vari tipi di perdita di memoria. Nella malattia di Alzheimer, la memoria dei fatti recenti tende ad essere la più colpita, mentre la memoria a lungo termine resiste per molti anni dall'inizio della malattia. Accade così che i malati di demenza ricordino cose che hanno fatto anni prima, ma non riescano a ricordare se hanno già fatto colazione. La perdita di memoria interferisce con le attività quotidiane e con la capacità di tenere una conversazione, ma forse una delle conseguenze più drammatiche è l'incapacità di imparare. La perdita di memoria può essere irritante (ad es. quando il malato dimentica il nostro nome) o motivo di preoccupazione (ad es. quando il malato dimentica il gas acceso). Anche il malato può esserne estremamente turbato, manifestando confusione, umiliazione e vergogna. Specialmente allo stadio iniziale, è facile che il malato cerchi di nascondere, per imbarazzo o vergogna, alcune conseguenze della sua perdita di memoria. In seguito ne sarà meno cosciente, ma continuerà a soffrirne le conseguenze, come la perdita dell'indipendenza e il senso di frustrazione. In Italia ne soffrono circa 800.000 persone, e 26.6 milioni nel mondo secondo uno studio della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health di Baltimora USA , con una netta prevalenza di donne (per via della maggior vita media delle donne rispetto agli uomini).

Le difficolltà maggiori dovute a questa patologia (oltre la persona colpita dall'alzheimer) le vivono i familiari, soprattutto i figli, in primo luogo perchè è difficile accettare che un genitore che ti ha cresciuto, indirizzato e sostenuto non ricordi neanche il tuo nome, nè quando sei nato , nè che lavoro fai. per cui sembra che venga meno anche l'affetto, in secondo luogo questa malattia è una malattia lenta e progressiva (fino alla totale mancanza di autosufficienza) e diventa impegnativo e molto spesso impossibile per un familare occuparsi totalmente del proprio congiunto.
Purtroppo in Italia, si continua a tagliare sul welfare, - in molte le regioni i tagli sul sociale sono stati dell'80% - quindi i familiari si trovano senza sostegno ,(a parte le associazioni di volontariato come ad esempio ALZHEIMER ITALIA) con pochissime strutture (molte di loro sono private e costosissime) e ancor meno informazioni.(molti parenti non sanno a chi rivolgersi, non sanno l'iter da seguire nè quali servizi sono disponibili)
Il peso grava, quindi , tutto sulla famiglia. E, anzi, dobbiamo ringraziare le numerosi badanti che si prendono cura constatemente di queste persone e sostengono così le famiglie.
Ho voluto approfondire,l'argomento su questa patologia, visto che lavoro in un Centro Alzheimer, ma soprattutto ho voluto mettere in evidenza, cogliendo questa occasione. la problematica dei tagli che questo governo sta effettuando sul sociale, con grave danno nei confronti degli anziani, disabili, psichiatrici ecc. e dei loro familiari , e con grave danno per tutti quegli operatori che da anni lavorano in questo settore (stipendi non pagati da mesi, cooperative costrette a licenziare o a chiudere) . Io penso che se un governo non investe capitali nel sociale, anzi riduce drasticamente i fondi perchè superflui, ha fallito nel suo mandato. Perchè lo stato deve garantire a tutti una vita dignitosa e dare a tutti le pari opportunità per vivere.
Poi ipocritamente, però, punta il dito contro a tutte quelle persone che sono convinte che un malato terminale attraverso l'eutanasia possa avere una morte dignitosa .
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