Non essere più ascoltati: questa è la cosa terribile quando si diventa vecchi.
Albert Camus, Il rovescio e il diritto, 1937
Ogni giorno, per il lavoro che svolgo, ho contatti con persone anziane e affette da l'alzheimer, ma paradossalmente questo è solo uno dei problemi che li affligono. La malattia più grave è la solitudine, molti di loro, nonostante abbiano figli e parenti sono completamente soli e quindi in balia degli eventi.
La solitudine non è un disvalore se una persona è sana, autosufficiente e soprattutto se è una scelta personale, diventa un dramma quando un anziano ha bisogno di cure, di attenzione di semplice compagnia e di aiuto. Ormai questa malattia per molti di loro è accompagnata dalla parola abbandono,
so quanto è difficile avere a che fare con persone affette da alzheimer, ma ciò non giustifica il lasciar solo un anziano alla mercè di qualcuno o degli accadimenti.Vorrei citare per dovere di informazioni due casi a me capitati che mi hanno lascita alquanto attonita.
Il primo è di una donna , che ha anche disturbi psichiatrici, che vive si accanto alla figlia, ma in un appartamento completamtente sola, ormai ossessionata dall'essere abbandonata. Nessuno si cura di lei, se non che per le cose basiliari, può uscire e vagare a qualsiasi ora del giorno e della notte. Spesso viene con lividi e graffi perchè è caduta . Pone in continuazione domande per avere delle certezze del tipo : "a che ora si mangia" "cosa facciamo ora" "ma mia figlia viene a prendermi" ecc. Ha lo sguardo perso, forse prende anche una terapia non adeguata..., e il volto contratto in una smorfia di continua angoscia. Era una donna bella (ancora si vede) intelligente e acculturata e ora vedi solo una donna sciatta, magrissima e sola.
Il secondo caso è accaduto questa settimana a una nostra ospite è stata addormentata da una sconosciuta e derubata dei suoi soldi. (non faccio commenti su queste persone senza scrupoli, l'uniche cose che mi vengono da dire sono epiteti irripetibili) Questa signora chiaramente ha l'alzheimer, vive sola, un pessimo rapporto con la figlia che le lascia il necessario per vivere ma è totalmente assente sia affetivamente che realmente. Infatti, quando il fatto è accaduto, la figlia si trovava in vacanza dove è rimasta tutt'ora senza nessuna intenzione di ritornare in città . La cosa che più mi disturba,oltre al pericolo chela signora ha corso con l'assunzione di tranquillanti così forti, è che so quanto questa signora sia s angosciata, amareggiata da questa vicenda , ma so soprattutto della sua paura che la figlia dopo questa vicenda la possa mettere in un istituto. Con persone estranee, lontanta dalle sue abitudini e dalla persone che conosce.
E questi sono solo due esempi di anziani soli e senza cure.
Al di là del giudizio morale e delle proprie opinioni, ognuno di noi ha una coscienza e storia personale, quindi non voglio entrare nel merito dei rapporti familiari, la cosa invece che mi lascia interdetta è la totale mancanza di supporto e considerazione da parte dello Stato. Di leggi ce ne sono tante tra cui un progetto per la carta dei diritti delle persone anziane : vi posto il link per chi volesse approfondire : www.sanita.sm/on-line/Home/.../Progetti/documento2000379.html . Ma nella realtà dei fatti non c'è quasi nulla. Roma ci sono 1.200 persone che hanno più di 100 anni, circa 270 mila con più di 75 anni, e più di mezzo milione con più di 65 anni. Gli anziani hanno bisogno di vivere in una città che dia loro da possibilità di invecchiare con dignità e serenità, di servizi, di essere autonomi , di avere degli interessi e di avere degli strumenti per difendersi sia dagli sconosciuti ma anche da chi pensano di conoscere, farsi aiutare a decidere da persone imparziali che curino realmente i loro interessi. So che parlo di fantascienza ma forse visto che presto gli anziani saranno moltissimi o ci prendiamo cura di loro o?????
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